Il ristorante dell’amore ritrovato (Ito Ogawa)

Prima di partire per le vacanze ho fatto scorta di libri, grazie a Susanna (la mia spacciatrice preferita ) sorridente…un po’ meno adesso che ha l’e-book)…da quale cominciare? Con questa pila la prima scelta è d’impeto, basata solo sull’immagine di copertina: una donna giapponese di profilo, fotografata mezzo busto in una calda atmosfera di una cucina con le mani intente a…

E’ la storia di Ringo, una ragazza che lavora come cameriera in un ristorante turco di Tokyo, rientra una sera a casa con l’intenzione di approntare una cena succulenta per il suo fidanzato straniero con il quale convive da un po’.
Con suo sommo sgomento scopre però che la casa è completamente vuota: i mobili spariti, i suoi oggetti scomparsi, il fidanzato svanito nel nulla. L’abbandono del fidanzato e la desolante vista della casa vuota le provocano un trauma così violento da farle perdere la voce.
Disperata, Ringo perviene a una decisione drastica: tornare al villaggio natio, da cui manca da oltre dieci anni.
Con il denaro prestatole dalla madre, Ringo pensa di aprire il ristorante “Lumachino”, una taverna particolare che ospiterà solo una coppia al giorno e offrirà un menu pensato in base alle caratteristiche degli ospiti di turno. (da anobii.com)

Un libro semplice ma ben curato, una storia emozionante e sentimentale .

A me è piaciuto molto ed infatti l’ho divorato velocemente, complici le vacanze…piaciuto così tanto da raccontarlo ai bimbi seduti di fronte al mare mano a mano che procedevo nella lettura…

Chi ama la cucina può perdersi nell’immaginare questi piatti, assaporarne il profumo, gustare l’atmosfera creata per chi li dovrà gustare, e sentire la passione che la protagonista ci mette nel prepararli ad hoc per i propri ospiti…perche’ tutto ruota intorno a questa passione, questa dote scritta nel suo codice genetico e sapientemente coltivata con l’aiuto della nonna. Cucinare le da gioia e rende anche felice gli altri, perche’ smettere??

Facile a dire che non ho potuto non immedesimarmi. A fine libro mi è però rimasta la voglia di mangiare al Lumachino, magari conoscerne l’indirizzo esatto…

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